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venerdì 21 agosto 2020

Installare Picoscope su Fedora Core 32

 

 
E' possibile installare il software di misurazione degli oscilloscopi/generatori di funzioni PicoScope, anche su sistemi Fedora, sebbene tale compatibilità non sia documentata nella pagina web del Produttore.
 
Eseguire da terminale i seguenti comandi:
 
 
sudo dnf config-manager --add-repo https://labs.picotech.com/rpm picoscope 

sudo rpmkeys --import https://labs.picotech.com/rpm/repodata/repomd.xml.key 
 
sudo dnf check-update
 
sudo dnf install picoscope
 
 
Avviare il software da terminale o direttamente dal menù delle applicazioni:
 
 

 
 
 


sabato 15 agosto 2020

Debian 10 (buster) XFCE 64-bit: post install e avanzamento alla 11 (bullseye)

Versione 2.20      (31-AGO-2020)

Certamente su Google ci sono già tantissime guide al post install (o after install se preferite) di Debian. E ogni "post install" è sempre diverso dall'altro; infatti, per quanto riguarda ia personalizzazione dell'aspetto del desktop, Linux offre molti temi, set di icone, wallper, addons (dock, estensioni ecc): ogni utente si sbizzarrisce con proprie personalizzazioni , alcune davvero uniche e spesso più belle, come risultato, di un ambiente MAC o Windows. 

E' anche questa straordinaria libertà, uno degli aspetti più affascinanti che spinge un power user a usare Linux invece  di rassegnarsi ai limiti  di un os proprietario: il poter "scolpire" il proprio sistema operativo, con le proprie mani, finanche nei piccoli dettagli.

Debian ha mantenuto negli anni una sua identità piuttosto anticonformista rispetto ad altre distribuzioni: software soltanto libero, aspetto desktop con temi di base, fattori questi che spesso pregiudicano l'esperienza utente sul versante desktop.

La maggioranza delle distro derivate da Debian non fanno altro, semplicemente, che "uscire dalla scatola" già con modifiche, spesso marcate, dell'aspetto, e sfruttando anche dei repository con software più aggiornato e non libero (è il caso di Ubuntu, Mint ecc), sollevando così l'utente finale da modifiche e installazioni aggiuntive.

Anche io darò quindi il mio piccolo contributo, condividendo quello che ho fatto dopo l'installazione della Debian 10 (buster) con ambiente desktop XFCE, che attualmente ritengo il più equilibrato DE fra consumo di risorse, funzionalità ed estetica, per migliorarlo un po' dal punto di vista dell'aspetto ma anche dell'esperienza utente.


0. Installazione

L'installazione può essere effettuata partendo dalla seguente ISO (2,24 GB) che comprende anche i file di installazione per l'ambiente grafico XFCE.:  

http://debian.mirror.garr.it/debian-cd/10.5.0-live/amd64/iso-hybrid/debian-live-10.5.0-amd64-xfce.iso

Viene dunque creato il supporto di installazione: DVD o chiavetta USB, procedura che può essere effettuata anche su un sistema operativo non Linux (es. Windows). A tal proposito, si rimanda alle seguenti guide:

Masterizzare un CD/DVD con una ISO (Linux/UNIX tm)

Masterizzare un CD/DVD con una ISO (WIndows)

Masterizzare su CD/DVD una ISO (Mac)

Creare una penna USB avviante (Linux)

Creare una unità USB avviante (Windows)


1. Definire gli utenti che possono usare sudo 

Terminata con successo l'installazione, si effettua il primo avvio del sistema loggandosi con il nome utente e la password definiti durante lo stesso processo di installazione.

La prima modifica "non cosmetica" da fare assolutamente  è quella di configurare il programma "sudo". 

L'utility sudo (nato con Ubuntu, come molti ricorderanno) è diventata oramai uno standard sicuro in tutte le distribuzioni Linux, perché consente di fornire agli utenti non privilegiati una login di root (per installare un pacchetto, salvare una configurazione system wide ecc.) senza per questo fornirgli la password di root.

Debian 10 esce con sudo preinstallato ma non preconfigurato, come invece succede con altre distro: bisogna quindi aggiungere manualmente gli utenti che autorizziamo all'uso di sudo al gruppo sudo ovvero i sudoers

Esempio: aggiungiamo l'utente 'frank' al gruppo dei sudoers:

$ su -

# addgroup frank sudo

Il comando va ovviamente ripetuto per ogni altro utente del sistema al quale concediamo l'uso di sudo.

N.B. Riavviare il sistema per rendere effettive le modifiche


2a. Aggiungere repo contrib e non-free

Una delle modifiche  maggiormente consigliate è quella di aggiungere le fonti di installazione "contrib" e "non-free", che consentiranno di accedere a moltissimo altro software, anche se proprio non del tutto libero come invece prevede la filosofia Debian.

Per l'aggiunta dei repository, si aggiungeranno le parole chiave "non-free" e "contrib" a ogni link della lista,

sudo mv /etc/apt/sources.list /etc/apt/sources.list.orig

sudo mousepad /etc/apt/sources.list

e copia / incollare il seguente testo*: 

# Debian 10 (buster)
deb http://deb.debian.org/debian/ buster main contrib non-free
deb-src http://deb.debian.org/debian/ buster main contrib non-free
 

deb http://security.debian.org/debian-security buster-security main contrib non-free
deb-src http://security.debian.org/debian-security buster-security main contrib non-free


deb http://deb.debian.org/debian/ buster-updates main contrib non-free
deb-src http://deb.debian.org/debian/ buster-updates main contrib non-free


2b. Aggiornare alla testing (facoltativo)

Questo step è facoltativo: consente di aver pacchetti un po' più aggiornati, presi dai repository della versione successiva (11, codename: bullseye) attualmente in fase di sviluppo (testing).

Nota: se non si sa cosa scegliere, passare allo step 3

Per l'avanzamento alla 11 basterà sostituire la parola chiave 'buster' con 'bullseye', nel file delle sorgenti, in modo che quando quest'ultima diventerà stable, non bisognerà modificare di nuovo l'elenco.

sudo mv /etc/apt/sources.list /etc/apt/sources.list.orig

sudo mousepad /etc/apt/sources.list

e copia / incollare il seguente testo*:

# Debian 11 (bullseye)
deb http://deb.debian.org/debian/ bullseye main contrib non-free
deb-src http://deb.debian.org/debian/ bullseye main contrib non-free
 
# Aggiornamenti di sicurezza per bullseye
deb http://security.debian.org/debian-security bullseye-security main contrib non-free
deb-src http://security.debian.org/debian-security bullseye-security main contrib non-free

# Aggiornamenti raccomandati per bullseye (abilitati solo dal rilascio in poi)
deb http://deb.debian.org/debian/ bullseye-updates main contrib non-free
deb-src http://deb.debian.org/debian/ bullseye-updates main contrib non-free

 

* fonte: Guide Debianizzati.org

 

Occorrerà fare un aggiornamento mediante aptitude:

sudo apt update

sudo apt install aptitude

sudo aptitude update && sudo aptitude -y full-upgrade 

NOTA BENE: nella finestra dal titolo: "Configuring libc6:amd64" alla domanda "Restart services during package upgrades without asking?" selezionare <Yes>


E' consigliabile fare un reboot del sistema dopo il primo aggiornamento:

sudo reboot

 

Fase dell'aggiornamento alla 11 (test su Virtualbox)


3. Installare pacchetti "che servono"

Andiamo a installare i pacchetti che ci serviranno e altro software di base consigliato:

sudo apt update

sudo apt -y install libreoffice-gtk3 qt5ct breeze-icon-theme papirus-icon-theme arc-theme linux-headers-amd64 patch gcc build-essential ttf-mscorefonts-installer gdebi lightdm-gtk-greeter-settings evince kolourpaint gimp gimp-help-it simple-scan timeshift galculator menulibre fonts-noto-core vlc curl catfish default-jre bash-completion

 

3a. Installare pacchetti per notebook 

 

TLP

Questo pacchetto può aumentare, anche notevolmente, l'autonomia della batteria del portatile sotto Linux. Da terminale esguire:

sudo apt install tlp tlp-rdw

Facoltativamente è possibile anche installare TLPUI il front end grafico per la configurazione:

Da terminale:

cd ~/Scaricati

curl -OL http://ppa.launchpad.net/linuxuprising/apps/ubuntu/pool/main/t/tlpui/tlpui_0.1.20200723-1~focal0_all.deb

sudo dpkg -i tlpui_0.1.20200723-1~focal0_all.deb

Se si vuole subito avviare tlp (e non riavviare il sistema) lanciare anche:

sudo tlp start 

TLPui invece sarà richiamabile tramite l'icona creata nel menù applicazioni oppure da terminale:

tlpui


3b. Installare driver per il Wi-Fi

Se si intende usare un'interfaccia di rete wireless 802.11x  occorrerrà installare anche i relativi driver Wi-Fi

Nota: se il computer non è dotato di schede Wi-Fi passare direttamente allo step 4

Da terminale:

sudo apt update && sudo apt install firmware-iwlwifi


4. Modifiche dell'aspetto

Tema del desktop, icone e font 

Dalla versione fornita con Debian 11, il tema di default Adwaita ha finalmente reso trasparente il testo delle icone sul desktop, quindi ora è un ottimo tema "light", valida alternativa ai temi "dark" e "light/dark" come Arc dark e Arc.

Le impostazioni da me preferite, su uno schermo notebook Full HD 14", sono :

  • Tema: Adwaita

  • Icone: Papirus Light

  • Carattere predefinito: Noto Sans Display Regular 12

  • Carattere Monospace predefinito:  Monospace Regular 12

  • Abilita Antialiasing: Hinting sottile / Ordine di subpixel RGB

  • Impostazione DPI: da 96 a 120 (regolare in base alle proprie preferenze "visive"); esempio: 100

 

Tema del terminale

Anche per quanto riguarda il terminale, il tema di colori predefinito rende poco leggibile i nomi delle directory. Personalmente ho preferito queste impostazioni per il terminale (Modifica > Preferenze)

Aspetto > Carattere: Monospace Regular 12

Colori > Predefiniti > Tango

 

Tema del display Manager

E' consigliabile allineare il tema del desktop  a quello del gestore grafico, e cambiare anche l'icona del login utente con quella del logo Debian, sicuramente più bella del grigio omino di default:

sudo mv /etc/lightdm/lightdm-gtk-greeter.conf  /etc/lightdm/lightdm-gtk-greeter.conf.orig

sudo mousepad /etc/lightdm/lightdm-gtk-greeter.conf

copiare e incollare :

[greeter]
font-name =
Noto Sans Display Regular 12
icon-theme-name = ePapirus
default-user-image = #debian-logo

 Riavviare il servizio lightdm per rendere subito effettive le modifiche:

sudo /etc/init.d/lightdm force-reload


La schermata di login dopo le modifiche


Pannello superiore

Sul pannello superiore trovano posto solo l'icona del menu' Whisker, i pulsanti delle finestre e l'area di notifica. Se il sistema è installato su un portatile è consigliabile aggiungere anche l'icona del gestore energetico:

 

 


Come appare l'area di notifica (in alto a destra)


Pannello inferiore trasparente

Per rendere trasparente la "simil dock" (il pannello orizzontale inferiore) occorrerà impostare un colore di sfondo "a tinta unita" e impostarlo tramite la palette a trasparente:

 

 

E' inoltre consigliabile selezionare:

Nascondi il pannello: intelligente


Aspetto delle applicazioni Java

La seguente modifica assicura che le applicazioni Java usino lo stesso tema GTK del sistema e che sia abilitato l'anti-aliasing dei font. Da terminale

sudo mousepad  /etc/profile.d/jdk.sh

Copiare/incollare:

export _JAVA_OPTIONS='-Dawt.useSystemAAFontSettings=on -Dswing.aatext=true -Dswing.defaultlaf=com.sun.java.swing.plaf.gtk.GTKLookAndFeel -Dswing.crossplatformlaf=com.sun.java.swing.plaf.gtk.GTKLookAndFeel'

 

Aspetto delle applicazioni QT

Anche se XFCE si basa su GTK, comunque sono installate  delle applicazioni QT (es. Kolourpaint) che hanno delle impostazioni dell'aspetto (tema, caratteric ecc) indipendente da GTK. Con l'utility qt5ct si va dunque ad "alineare", per quanto possibile, l'aspetto delle app. QT con quello delle app GTK:

Da terminale non privilegiato:

qt5ct

Impostare Font caratteri, Tema icone agli stessi valori di quelli scelti precedentemente.

Es. Generale: Noto Sans Display Regular 12
      Larghezza fissa: Monospace Regular 12






4a. Modifiche della schermata di login


Mostrare l'elenco utenti al login

Di default Debian non mostra nella schermata di login l'elenco degli utenti del sistema e quindi bisogna inserire manualmente il nome dell'utente che si vuole loggare. Per abilitare la visualizzazione dell'elenco e quindi evitare di dover ogni volta digitare l'username, occorre una piccola modifica:

sudo cp /etc/lightdm/lightdm.conf   /etc/lightdm/lightdm.conf.orig

sudo nano /etc/lightdm/lightdm.conf

nella sezione [Seat:*] 

togliere il simbolo di commento # all'inizio della seguente riga:

greeter-hide-users=false

Ctrl-O per salvare, Ctrl-X per uscire dall'editor


Riavviare il servizio lightdm per rendere subito effettive le modifiche:

sudo /etc/init.d/lightdm force-reload


 

Abilitare l'autologin

Viceversa se il sistema è a utente singolo, potrebbe essere comodo bypassare la procedura di login abilitando qundi il login automatico:

sudo cp /etc/lightdm/lightdm.conf   /etc/lightdm/lightdm.conf.orig

sudo nano /etc/lightdm/lightdm.conf

nella sezione [Seat:*] 

togliere il simbolo di commento # all'inizio della seguente riga:

autologin-user=username

ove username è il nome dell'utente che deve loggarsi automaticamente senza la richiesta della password

Ctrl-O per salvare, Ctrl-X per uscire dall'editor  


Riavviare il servizio lightdm per rendere subito effettive le modifiche:

sudo /etc/init.d/lightdm force-reload

4b. Altre modifiche

Aggiungere la ricerca a Thunar


All'ottimo file manager di XFCE (Thunar) manca una funzionalità importante che è quella della ricerca sul filesytem. Thunar consente di creare delle azioni personalizzate, richiamabili dal menù contestuale, che consentono di aggiungere tutte quelle funzionalità mancanti. Alcune di queste sono facilmente installabili come pacchetti (es. Dropbox) mentre, al momento, manca la funzionalità di ricerca, che va quindi creata come azione personalizzata
.

Dal menù di Thunar:

Modifica > Imposta azioni personalizzate:
 
Premere sull'icona ("aggiunge una nuova azione personalizzata") 
e riempire i campi dei due tab nel seguente modo:





5. Installare Firefox aggiornato 

Questo step può essere eseguito solo se è stato fatto l'avanzamento di versione alla 11.

E' consigliabile scaricare e installare una versione più recente di Firefox ESR installato da Debian, per esempio usando i pacchetti deb del repo Ubuntu. Attualmente la versione più recente di Firefox (non ESR) è la 80:


Da terminale non di root eseguire i seguenti comandi:

cd ~/Scaricati
 

curl -OL http://archive.ubuntu.com/ubuntu/pool/main/f/firefox/firefox_80.0+build2-0ubuntu0.20.04.1_amd64.deb

curl -OL http://archive.ubuntu.com/ubuntu/pool/main/f/firefox/firefox-locale-it_80.0+build2-0ubuntu0.20.04.1_amd64.deb

sudo -s

pkill -f firefox-esr

dpkg -i firefox_79.0+build1-0ubuntu0.20.04.1_amd64.deb  

apt remove firefox-esr 

dpkg -i firefox-locale-it_79.0+build1-0ubuntu0.20.04.1_amd64.deb

A questo punto avviare Firefox. La novità più interessante di questo aggiornamento è la possibilità di impostare un zoom di default fisso per tutte le pagine web visualizzate (feature introdotta dalla release 73), una modifica molto interessante perché migliora la visualizzazione delle pagine web su Debian. Personalmente l'ho impostato a 120%.



6. Installare Arduino aggiornato

Questa parte va eseguita solo se si intende utilizzare la scheda mcu Arduino.

L'IDE di Arduino è fermo alla versione 1.0.4 anche nel repository Testing (e mi sembra anche nei repository Ubuntu). Evidentemente i mantainer di questo pacchetto non usano Arduino, perché la scelta di mantenere questa versione dell'IDE di Arduino, piuttosto obsoleta, preclude funzionalità anche importanti, come per esempio, la visualizzazione dei numeri di riga nell'editor, strumento assolutamente indispensabile nel debug di compilazione.

Quindi, come consigliato anche sul sito Arduino.cc, non è consigliato installare l'IDE di Arduino mediante il package manager, ma scaricare il pacchetto di installazione (valido per qualsiasi distribuzione) dal sito Arduino.cc e installarlo. Attualmente la versione disponibile è la 1.8:


Da terminale, portarsi nella directory ove si vuole salvato il file (es. 

$ cd ~/Scaricati 

ed eseguire la sequenza di comandi: 

curl -OL https://downloads.arduino.cc/arduino-1.8.13-linux64.tar.xz

sudo apt purge arduino

sudo tar xvf arduino-1.8.13-linux64.tar.xz -C /usr/share

cd /usr/share/arduino-1.8.13

sudo ./install.sh 

./arduino-linux-setup.sh $USER

 

Al termine dell'installazione, l'applicazione Arduino IDE potrà essere richiamata o da linea di comando (arduino) oppure attraverso l'icona creata nel menù Applicazioni > Sviluppo.

 

7. Installazione di Wine

Questa parte va eseguita solo se si  prevede di eseguire applicazioni Windows "dentro Linux" mediante l'emulatore Wine. 

Personalmente non sono un grande fan di quest'applicazione, ma è una scelta obbligata se vogliamo, per esempio, installare il simulatore LTspice, che a dire il vero funziona discretamente sotto Linux.

Rif: https://wiki.debian.org/Wine 

Da terminale non privilegiato:

sudo -s

dpkg --add-architecture i386 && sudo apt update

apt install wine wine32 wine64 libwine libwine:i386  fonts-wine

mousepad /usr/share/applications/wine.desktop

 

Copiare / incollare il seguente testo nell'editor:

[Desktop Entry]
Name=Wine
Comment=Esegue Programmi Windows
Exec=wine
Terminal=false
Icon=wine-stable
Type=Utilities
Categories=Wine
NoDisplay=true 

Con questa ultima modifica sarà possibile aprire  i file .exe direttamente con Wine, dal gestore file.

Migliorare la visualizzazione dei font

sudo apt install winetricks 

winetricks fontsmooth=rgb

winecfg

regolare la risoluzione a 120 dpi, per avere una migliore leggibilità dei font di Windows:

 

 


Conclusioni e riflessioni

Abbiamo visto come con piccole modifiche, sicuramente non difficili, possiamo rendere una Debian accattivante e funzionale come una delle tante sue derivate, ma con il gusto di aver fatto tutto da soli ;)

Ecco un altro risultato finale (usando come font Roboto Regular, altra alternativa molto consigliata)...un buon "refresh estetico" della cara vecchia Debian, che è un po' la mamma (e il padre!) di tantissime distro....

 

 

XFCE rimane il mio ambiente desktop preferito: a volte provo a "tradirlo" con Gnome, KDE, Cinnamon, ma non riesco a resistere più di una settimana e ritorno al "topolino": stabile, parco di risorse, altamente personalizzabile, facile da usare e con un look da fare individia ai DE più blasonati.


lunedì 3 agosto 2020

Manjaro / Arch: installare Packet Tracer 7.3.1 (64-bit)

Aggiornamento 23-Maggio-2021

L'ultima versione 7 installabile è adesso la 7.3.1 che ha cambiato nome del package. Packet tracer è attualmente alla versione 8. Questa guida si riferisce a chi desidera ancora ad usare la versione 7 
 
 
Il file di installazione Linux dell'ultima versione di Packet Tracer (la 7.3.1 è) disponibile solo in formato .deb (quindi può essere installato solo su distribuzioni Debian, Ubuntu e relative derivate).

Per le distribuzioni Arch e derivate, come Manjaro, è però presente un pacchetto disponibile su AUR, che andremo a costruire e installare. La procedura di installazione tramite il tool grafico Pamac non va a buon fine, pertanto occorre seguire la strada della linea di comando da terminale.

Aprire un terminale ed eseguire nell'ordine i seguenti comandi.

La prima sequenza di comandi cancella ogni file o directory di eventuali precedenti installazioni; nel caso i file/directory non siano presenti ovviamente restituirà un errore:

sudo rm -rf /opt/pt
sudo rm -f /usr/share/applications/cisco-pt7.desktop 
sudo rm -f /usr/share/applications/cisco-ptsa7.desktop
sudo rm -f /usr/share/icons/gnome/48x48/mimetypes/pka.png 
sudo rm -f /usr/share/icons/gnome/48x48/mimetypes/pkt.png 
sudo rm -f /usr/share/icons/gnome/48x48/mimetypes/pkz.png 
sudo rm -f /usr/share/mime/packages/cisco-pka.xml 
sudo rm -f /usr/share/mime/packages/cisco-pkt.xml 
sudo rm -f /usr/share/mime/packages/cisco-pkz.xml

Si passa quindi alla costruzione del pacchetto e alla sua installazione mediante  yay:

sudo pacman -Syu
sudo pacman -S yay
yay -G packettracer7
 

 

Scaricare con un browser il file https://drive.google.com/uc?id=17MhyQW-rpmkE3XhExEdS-jp1Dq5P8VQb e salvarlo nella directory packettracer7
 
 
cd packettracer7
curl -OL https://drive.google.com/file/d/17MhyQW-rpmkE3XhExEdS-jp1Dq5P8VQb/view?usp=sharing
makepkg
sudo pacman -U packettracer7-7.3.1-1-x86_64.pkg.tar.zst
rm -rf ../packettracer7


A questo punto avremo nel nostro menù applicazioni XFCE, KDE, Gnome l'icona dell'avviatore di Packet Tracer 7.3.1. La procedura è stata testata con Manjaro XFCE: