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sabato 31 luglio 2021

Fedora 34: installare virtualbox

Procedimento testato con successo su FC34/KDE Plasma, ma dovrebbe funzionare anche su FC34/Gnome

 

1. Disabilitare secure boot (da BIOS)

2. Installare i repo di RPM fusion, se non già installati in precedenza
    (vedi post precedente,per l'installazione)

3. Installare i seguenti pacchetti necessari:

sudo dnf update 

sudo dnf install binutils gcc make patch libgomp glibc-headers glibc-devel kernel-headers kernel-devel dkms qt5-qtx11extras libxkbcommon


4. Installare virtualbox:

sudo dnf install Virtualbox


5. Riavviare il sistema

6. Avviare virtualbox :

nella casella di ricerca del desktop digitare: virtualbox


Dalla barrà del menù di Virtualbox selezionare:

Macchina > Impostazioni

quindi selezionare il menù "Interfaccia utente"

e assicurarsi che non sia flaggata l'opzione "Mostra a schermo intero/trasparente":


Virtualbox è pronto per installare il primo guest os, per esempio Windows 7:

Oppure Windows 10:

Per quanto riguarda la configurazione del guest os Windows 10, si consiglia la seguente configurazione:

- CPU con 2 o 4 Core

- Almeno 4 GB di RAM

- Almeno 64GB di HDD

- Almeno 128MB di memoria VIDEO

- Nessuna accelerazione 3D

 
In Windows 10, inoltre, disabilitare tutti gli effetti (max prestazioni).

Buon divertimento!




mercoledì 21 luglio 2021

Fedora 34/KDE: come velocizzarlo. Disattivare totalmente baloo

Insieme alla disinstallazione del sottosistema PIM/email di KDE (akonandi), visto poco fa, una modifica suggerita è quella di disabilitare l'indicizzazione file; una funzionalità anche questa poco usata, ma che comporta un incremento di prestazioni e un aumento dell'autonomia di un computer portatile. 

In Impostazioni > Ricerca

 togliere la spunta da "Abilita ricerca file"


Cancellare la cache di baloo:

rm -rf * ~/.local/share/baloo


Verificare la disattivazione di baloo con il comando:

balooctl status
 
 

L'output dovrà essere:

Baloo è attualmente disabilitato. Per abilitarlo, esegui balooctl enable


Fedora 34/KDE: come velocizzarlo. Rimuovere completamente akonadi

akonadi è il sottosistema di KDE che gestisce i contatti (PIM), il calendario, client email, chat ecc. Queste funzionalità non hanno mai riscosso grosso successo e quindi nella maggioranza dei casi possono essere disinstallate, soprattutto perché comportano consumi di risorse (CPU e RAM) spesso non trascurabili. 

Un comando che sembra funzionare è il seguente:


sudo dnf remove korganizer kmail akregator knode krdc krfb konqueror ktnef kaddressbook konversation kf5-akonadi-server mariadb-common

Dopo questa modifica, sul mio laptop il consumo RAM "a riposo" è passato da circa 1,2GB a circa 600MB....

Per quanto riguarda l'autonomia è migliorata, ma non sono in grado di quantificarne il tempo.

martedì 20 luglio 2021

Fedora 34/KDE Plasma: Arduino IDE, migliorare font editor

Il problema si presenta solo con KDE: mentre nella versione Gnome di Fedora 34, il font predefinito è perfetto, sotto KDE è davvero poco guardabile. Inoltre, la dimensione è piuttosto piccola; per l'IDE Arduino è preferibile avere un font più grande di quello corrente di sistema.

E' possibile ovviamente modificare il font dell'editor. 

Assicurandosi di non avere alcuna istanza di Arduino IDE in esecuzione, aprire il file delle preferenze


$ nano ~/.arduino15/preferences.txt 

quindi impostare l'attributo editor.font come segue:


editor.font=Source Code Pro,plain,16


salvare, chiudere il file, quindi avviare di nuovo Arduino IDE. 

Il risultato che ho ottenuto è riportato di seguito. Eventualmente modificare la sola dimensione del font secondo le proprie preferenze (12, 14, 16, 18):





Fedora 34/KDE plasma: scanner non rilevato

Problema: Scanner non rilevato. Sembra che su Plasma, non venga installato di default sane-backends, come invece avviene in Fedora Gnome:

$ sudo dnf install sane-backends

Dopo l'installazione verificare il rilevamento dello scanner, con il comando:

$ scanimage -L 



 

Fedora 34: installare repository RPM fusion

Gli RPM fusion sono repository aggiuntivi, che consentono di accedere a molti pacchetti non distribuiti da Fedora/Redhat.  L'aggiunta di questi repository è una delle operazioni assolutamente consigliate da fare dopo un'installazione di Fedora.

E' possibile aggiungere i repository RPM da linea di comando, in diversi modi. Una delle procedure più diffuse è descritta di seguito.

1. Scaricare i binari RPM

Da terminale non privilegiato: 

cd ~/Scaricati

wget https://download1.rpmfusion.org/free/fedora/rpmfusion-nonfree-release-34.noarch.rpm

wget https://download1.rpmfusion.org/nonfree/fedora/rpmfusion-nonfree-release-34.noarch.rpm


2. Installare i binari RPM

Dallo stesso terminale:

sudo rpm -i rpmfusion-free-release-34.noarch.rpm

sudo rpm -i rpmfusion-nonfree-release-34.noarch.rpm


3. Rendere effettive le aggiunte

Lanciare un dnf update:

sudo dnf update

Fedora 34: installare Google Chrome

Scarichiamo innanzitutto il binario in formato RPM dal sito ufficiale:

$ wget https://dl.google.com/linux/direct/google-chrome-stable_current_x86_64.rpm

Quindi lo installiamo tramite dnf, in modo che vengano installate anche le dipendenze necessarie:

$ sudo dnf localinstall google-chrome-stable_current_x86_64.rpm

Il browser Google Chrome è così installato e può essere richiamato dal menù applicazioni dell'ambiente desktop oppure da linea di comando:

$ google-chrome

Gli aggiornamenti successivi verranno gestiti automaticamente con dnf update.