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martedì 2 luglio 2013

Raspberry Pi - Il primo programma, far lampeggiare un LED

Far lampeggiare un LED è il primo programma che si affronta per conoscere meglio un computer interfacciato al mondo esterno


L'hardware


L'anodo del LED è collegato al pin fisico 11 del GPIO, mediante un resistore di limitazione R1 da 330 Ω ; il catodo è collegato alla massa del Raspberry (pin fisico 6). Il LED si accende quando si manda sul pin un bit 1 (corrispondente a circa 3,3V) e si spegne inviando un bit zero (circa 0V).



Per il calcolo della resistenza R1 di limitazione, si è assunta una tensione diretta del LED rosso pari a 1,8V. Per la corrente di uscita di un pin GPIO è bene mantenersi fra i 3mA e i 5mA; con 5mA il LED ha una luminosità sufficiente. Dunque, la resistenza di limitazione sarà facilmente calcolabile come:





Il software


Il programma in linguaggio C, usa le estensioni wiringPi, che consentono di facilitare le comuni operazioni di lettura, scrittura sul GPIO di Raspberry Pi

BLINK.C
#include <wiringPi.h>

#define LED_PIN 0                // LED rosso (0 WiringPI, GPIO17, pin 11)

int main (void)
{
  // --- Init
  wiringPiSetup() 
     
  pinMode (LED_PIN, OUTPUT);    // configura LED_PIN come pin di uscita
  
  // --- Loop
  while (1)
  {
    digitalWrite (LED_PIN, HIGH) ;  // Accendi LED
    delay (500) ;               // Tienilo acceso per 500ms
    digitalWrite (LED_PIN, LOW) ;   // Spegni LED
    delay (500) ;               // Tienilo spento per 500ms
  }

  return 0 ;
}


Analizziamo il programma.

#include <wiringPi.h>
Ogni programma che usi wiringPi ovviamente dovrà prevedere la direttiva di inclusione del file header.


#define LED_PIN 0

#define LED_PIN 0 è una direttiva al processore. Tutte le successive occorrenze di LED_PIN verranno sostituite con il numero 0.

Per i pin si può seguire il seguente schema di commento:
// Descrizione del pin (numero_pin WiringPI, GPIOxx, numero_pin_fisico)
ossia
// Led rosso 1 (0 WiringPI, GPIO17, pin 11)
In questo modo, di ciascun pin si saprà sempre la numerazione secondo i tre modi: wiringPi, GPIO e pin fisico, agevolando così la fase di montaggio e di debug.


  // --- Init
  if (wiringPiSetup() == -1)  
      exit(1);
  pinMode (LED_PIN, OUTPUT); // configura LED_PIN di uscita
Il primo gruppo di istruzioni che troviamo nella main() sono quelle raggruppate dal commento Init.

Esse vanno a inizializzare la libreria WiringPi e a configurare i pin utilizzati, se di ingresso o uscita mediante la funzione pinMode().

L'istruzione pinMode (LED_PIN, OUTPUT); consente di configurare il nostro LED_PIN, come pin di uscita sul quale potremo dunque inviare bit 0 e 1.

La chiamata alla funzione wiringPiSetup() va fatta una sola volta, comunque prima che si inizino a invocare le estensioni wiringPi , quindi è bene collocarla come prima istruzione in assoluto della main().



  // --- Loop
  while (1)
  {
    digitalWrite (LED, HIGH) ;  // Accendi LED
    delay (500) ;               // Tienilo acceso per 500ms
    digitalWrite (LED, LOW) ;   // Spegni LED
    delay (500) ;               // Tienilo spento per 500ms
  }
Il ciclo while(1){} è il classico "loop senza fine" dei sistemi embedded: le istruzioni contenute nel corpo del while verranno eseguite ripetutamente, finché non si spegne/resetta il computer ovvero si interrompe in qualche modo l'esecuzione del programma (vedi pagina successiva). E' del tutto equivalente a for(;;).

La funzione digitalWrite() manda sul pin desiderato (specificato nel primo parametro) un bit 0 (LOW) o un bit 1 (HIGH). Per mantenere/acceso il LED si usa la funzione delay() che genera un ritardo pari al valore (espresso in ms) passato come argomento; quindi, nel nostro caso, il LED rimarrà acceso/spento per mezzo secondo.

La fase successiva sarà quella di generazione dell'eseguibile e della sua esecuzione ovviamente dopo aver installato la libreria WiringPi.

> Raspberry Pi - Installare WiringPi e compilare il primo programma




Risorse e strumenti utilizzati:
[0] Fritzing
[1] Editor online LaTeX
[2] Google Pretty Print
[3] FidoCadJ

giovedì 20 giugno 2013

Raspberry Pi - I pin fisici e virtuali del GPIO



Il Raspberry Pi dispone di un port di I/O digitale (GPIO), che gli consente di comunicare con il mondo esterno (sensori, attuatori ecc.)

Il GPIO è accessibile mediante un connettore maschio (riferimento sullo stampato "P1") da 26 pin, passo 100mil, disposti su due linee da 13 pin ciascuna.

Lo schema del connettore è riportato di seguito e si riferisce alla revisione attualmente in commercio (la n. 2):



Fonte: http://telpar.altervista.org/


• Pin fisici e pin virtuali


Una prima distinzione che bisogna fare è fra "pin fisici" e "pin virtuali".

I primi seguono la numerazione fisica del connettore, secondo la seguente convenzione: guardando il connettore dall'alto, in modo che la tacchetta di riferimento si trovi in basso a sinistra, il pin 1 è quello che si trova in corrispondenza della tacchetta stessa, il pin2, non si trova alla destra del pin 1, ma sulla linea opposta, di fronte, come riportato nell'immagine successiva:




Fonte: http://www.panu.it/raspberry/


Quindi, la convenzione "fisica" prevede che i pin inferiori siano numerati dispari: 1, 3, 5, ... , 25, mentre quelli superiori vengano numerati pari: 2, 4, 6, ... , 26

I pin virtuali, invece, sono numeri o nomi, usati per identificare i pin fisici nella programmazione o nell'accesso dalla shell.

Un esempio di convenzione virtuale è la numerazione dei pin adottata da WiringPI, una libreria C (e per altri linguaggi), che consente di programmare il Raspberry con una sintassi semplificata, simile a quella di Arduino.

I pin WiringPi sono riportati nell'immagine di sopra cerchiati di colore rosso; come si può vedere si usano 17 numeri (da 0 a 16) per identificare i pin di I/O; ad esempio il pin fisico 11, corrisponderà al pin virtuale 0 (secondo WiringPi) e al pin virtuale 17 (secondo la convenzione del produttore del chip).

La convenzione WiringPI ha un vantaggio non indifferente: è indipendente dalle revisioni delle schede (rev.1 e rev.2), quindi non occorre ridefinire i numeri dei pin nei sorgenti.

• Livelli di tensione e di corrente


I pin GPIO2 e GPIO3 sono internamente collegati a una resistenza di pull-up da 1,8kΩ (linee SDA/SCL della comunicazione I2C).

La massima corrente prelevabile dai pin di alimentazione 3,3V è 50mA, mentre dai rami +5V è 300mA (per la rev.2).

I valori di tensione nominali associati al livello alto e al livello basso sono, rispettivamente, 3,3V e 0V.

I circuiti interni non prevedono alcuna protezione per tensioni superiori a 3,3V, quindi, nel caso si debba applicare a un ingresso del GPIO una tensione superiore (es. 5V TTL) occorrerà utilizzare dei convertitori di livello (transistor, buffer/line driver ecc.), partitori di tensione o zener, per portare la tensione nell'intorno dei 3,3V (i livelli di tensione in ingresso sono: VIH > = 1,3V e VIL < = 0,8V)

Le impostazioni di default, infine, limitano la massima corrente a 8mA per pin, valore massimo che garantisce la corretta interpretazione del livello logico alto.

La rev.2 monta anche un secondo connettore (riferimento P5) che prevede altri 4 pin GPIO, nel caso i 17 pin del connettore P1 non fossero sufficienti.



Risorse consultate e strumenti utilizzati:
  1. http://elinux.org/RPi_Low-level_peripherals
  2. http://www.scribd.com/doc/101830961/GPIO-Pads-Control2
  3. http://www.thebox.myzen.co.uk/Raspberry/Understanding_Outputs.html
  4. http://www.raspberrypi.org/wp-content/uploads/2012/02/BCM2835-ARM-Peripherals.pdf (DS del SoC)
  5. FidoCadJ



martedì 23 agosto 2011

Timer2 AVR: Fast PWM a frequenza non regolabile

Ultimo aggiornamento: 28/Apr/2012 



Panoramica sul Timer2 come generatore di forme d'onda

Il Timer2 dei microcontrollori AVR ATmega è un timer a 8 bit, può dunque contare da 0 fino a 255;
ha a disposizione due canali (A e B a cui corrispondono rispettivamente in pin di uscita OC2A e OC2B) che condividono ovviamente la stessa configurazione del timer, ma che possono essere usati, ad esempio, per generare due segnali a frequenza uguale, ma con duty cicle diverso.

I fattori di prescaler del segnale di clock sono ben sette e segnatamente: 1, 8, 32, 64, 128, 256, 1024.

Le modalità di funzionamento per questo timer possono essere
  • Normale: il timer conta da 0 a 255, continuamente; è una modalità di funzionamento che offre margini di flessibilità praticamente nulli (a meno di non ricorrere ad espedienti software, in fase di runtime, che vanificano i vantaggi di usare un timer oppure usare particolari valori di frequenze di clock)

  • PWM Fast: il valore corrente del timer viene confrontato una sola volta con quello di un registro, durante la fase di conteggio da 0 verso 255.
    Quando i valori dei due registri sono fra loro uguali, al successivo clock, viene effettuata una commutazione del livello d'uscita (questo metodo è preferibile per applicazioni ad alta frequenza, in cui non sia importante la  fase del segnale PWM)

  • PWM a fase costante: il valore corrente del timer viene confrontato due volte con quello contenuto in un registro: una prima volta mentre il timer conta da 0 verso 255, una seconda volta, durante la fase di conteggio da 255 verso 0.
    All'avvenuta uguaglianza fra questi due numeri, il pin d'uscita viene commutato al successivo impulso di clock (questo metodo è richiesto per applicazioni dove è importante mantenere la fase costante, es: regolazione PWM in motori a c.c.)

La modalità PWM fast può essere, a sua volta, implementata in tre modi:
  1. a duty cicle regolabile e periodo/frequenza non regolabile sul canale A e/o B:

  2. a duty cicle fisso al 50% e periodo/frequenza regolabile sul canale A

  3. a duty cicle fisso al 50% sul canale A e
    frequenza/periodo regolabile
    con duty cicle regolabile sul canale B
    (ma con frequenza pari alla metà di quella sul canale A)
Per periodo/requenza regolabile si intende che nel software può essere regolata, in modo fine, il periodo (ovvero la frequenza) desiderato del segnale rettangolare; diversamente per periodo/frequenza non regolabile si intende che è possibile scegliere il periodo/frequenza, ma solo in un insieme di valori predeterminati, scegliendo quello che più si avvicina a quello desiderato

La seconda modalità è quella consigliata da Amtel per ottenere segnali simmetrici mediante il Timer2

La terza modalità, dunque, è quella più flessibile perché consente di ottenere sul canale B del timer un segnale regolabile in duty cicle e in periodo


Logica di funzionamento della Fast PWM

La logica di funzionamento della Fast PWM è simile a quella vista per il Timer1 a 16bit.

Nella modalità a duty cicle regolabile e frequenza non regolabile, appena il valore corrente del registro del timer2 (TCNT2) raggiungerà un valore NA contenuto nel registro OCR2A, al sucessivo impulso di clock si avrà la commutazione di livello, che potrà essere da livello alto a livello basso (nel caso della modalità non invertita) o da livello basso a livello alto (nel caso della modalità invertita).

La modalità non invertita è quella che corrisponde alla definizione di duty cicle ed è raffigurata di seguito, supponendo che vogliamo usare il canale A:





In questa modalità, il registro OCR1A viene sincronizzato a ogni successivo valore 0 del registro dati TCNT2, questo per evitare asimmetrie nel segnale generato.

Nella modalità Fast PWM a frequenza non regolabile con il Timer2, si dovrà dunque calcolare un valore (NA) che andrà caricato nel registro OCR2A (se ovviamente usiamo il canale A) che definisce il duty cicle del segnale PWM generato sul pin OC2A.

In questo tipo di FastPWM, invece, non è possibile, modificare il numero massimo N, dal quale dipende il periodo Ts e dunque il valore di frequenza del segnale generato non potrà essere regolato, ma scelto fra un insieme di valori (vedi tabella successiva).

Esempio applicativo


Supponiamo di avere questo semplice problema:

Usando il timer2, in modo Fast PWM, generare un segnale a 8kHz, con duty cicle del 40%. La frequenza di clock fc è  di 16 MHz (si usa una board Arduino)

A un segnale a frequenza fck corrisponde un periodo Tck:




Il periodo Ts del segnale da generare può essere calcolato dalla nota equazione generale:


ove:

Ts è il periodo del segnale PWM
 N è il numero massimo, fisso, che può contare il timer (255 essendo il timer a 8bit)
 k è il fattore di prescaler
 Tck è il periodo del segnale di clock


e quindi, dal momento che il timer2 può contare fino a 255, il periodo del segnale Ts è calcolabile con l'equazione:


Creando un tabella con il foglio elettronico, siamo così in grado di calcolare il periodo Ts del segnale PWM (ovvero la frequenza fs) per ogni fattore di prescaler k, assegnata la frequenza di clock di 16MHz:


Come si può notare, possiamo ottenere (con un clock assegnato di 16 MHz) solo frequenze fisse aventi determinati valori, che non possiamo regolare in modo fine; scegliendo k=8 abbiamo una frequenza del segnale fs=7,81kHz che si avvicina a 8 kHz

Essendo richiesto di utilizzare il modo Fast PWM, non possiamo che accettare questo compromesso e scegliamo allora k=8

Successivamente vedremo un'altra modalità Fast PWM che consente di regolare il valore di frequenza esattamente a 8 kHz

La regolazione del duty cicle


 
Il duty cicle si esprime in percentuale e si definisce come rapporto fra il tempo in cui il segnale è alto (Ton) e l'intero periodo del segnale (Ts) moltiplicandolo per 100.




Calcolare i due tempi è molto semplice: se per un periodo Ts occorrono N+1 cicli di clock, per un periodo Ton ne occorreranno di meno, diciamo NA+1 ; dunque:


 e:


sostituendo nella formula generale del dutyu cicle abbiamo:



 Da cui siamo in grado di ricavare NA per il dc% desiderato:



che per dc=40% diventa:


Il valore ricavato è stato approssimato, dal momento che i registri memorizzano numeri interi fra 0 a 255; l'effettivo duty cicle sarà dunque:



N.B. E' sempre possibile usare anche il canale B del timer, caricando un secondo valore NB in OCR2B (ovviamente calcolato secondo la stessa metodologia di NA) ottenendo così un secondo segnale PWM che ha la stessa frequenza e modalità del primo (dovendo condividere la stessa configurazione del timer0) ma con duty cicle diverso.


Scriviamo il programma

Vediamo ora un possibile pseudocodice per la configurazione del timer:
  1. Configura il timer2 in modo PWM Fast a risoluzione fissa
  2. Configura il modo PWM in modalità non invertente sul canale A
  3. Carica il valore NA in OCR2A
  4. Configura il prescaler (:8), il timer è avviato
Codifichiamo i vari step in GNU avr-libc:

1. Configura timer2 in modo PWM Fast a risoluzione fissa

Si fa riferimento alla tabella 18-8 del datasheet:


Bisogna dunque settare i bit WGM21 e WGM20, che si trovano nel registro di configurazione A del Timer2 (TCCR2A) :


TCCR2A = (1 << WGM21) | (1 << WGM20);

2. Configura il modo PWM in modalità non invertente sul canale A

Bisogna far riferimento alla Tab. 18-3 del d/sheet, che riporta come impostare i bit COM2A1 e COM2A0 del registro TCCR2A per avere la modalità PWM non invertente.


TCCR2A |= (1 << COM2A1);

3. Carica il valore NA in OCR2A

Conviene usare un'etichetta simbolica NA associata al numero da caricare, con un commento esplicativo sul duty cicle ottenuto in corrispondenza di esso:

#define NA 102 /* dc=40% @ fck=16MHz:8 */

OCR2A = NA; // carica NA in OCR2A 


4. Configura il prescaler (:8)

La tabella 18.9 indica come settare i bit CS22, CS21 e CS20 del registro TCCR2B:


TCCR2B = (1 << CS21);


Dopo quest'ultima istruzione, il timer è così avviato.

Siamo dunque in grado di scrivere il codice definitivo, combinando assieme tutti i pezzi di codice creati passo per passo.

#include <avr/io.h>

#define NA 102  /* dc=40% @ fck=16MHz:8 */

int main (void)

{


  DDRB |= (1 << PB3);  // imposta pin PB3(OC2A) come uscita
  TCCR2A = (1 << WGM21) | (1 << WGM20) | // FastPWM a risoluzione fissa 
           (1 << COM2A1);    // PWM mod. non invertente

  OCR2A = NA;

  TCCR2B = (1 << CS21); // prescaler :8

  while(1)

  {

    /* il compito viene svolto completamente via hardware dal Timer2.. */

  }

}



Simulazione con VMLAB

File Project (per Windows non per Wine):
Si ricorda di rinominare il file ATmega168b.ini in ATmega168.ini

; Micro + software running
; ------------------------------------------------------------
.MICRO "ATmega168"      "CKSEL=0000 CKDIV8=1"
.CLOCK 16meg         ; Micro clock
.TOOLCHAIN "GCC"
.GCCPATH   "C:\WinAVR"
.GCCMAKE   AUTO
.TARGET    "pwm.hex"
.SOURCE    "main.c"

.TRACE     ; Activate micro trace

; Following lines are optional; if not included
; exactly these values are taken by default
; ------------------------------------------------------------
.POWER VDD=5 VSS=0  ; Power nodes
.STORE 50m     ; Trace (micro+signals) storage time
.PLOT V(PB3)   ; Plotta il livello del pin PB3(OC2A)

I risultati della simulazione

Ton:



e il periodo del segnale Ts:




I contenuti di questo documento, sono stati resi possibili grazie ai seguenti strumenti gratuiti:
- LaTex online equation editor
- FidoCADJ (disegno grafici)
- Google Code Prettify (sorgenti con sintassi evidenziata)
- Libreoffice Calc (calcolo valori prescaler ris. fissa)



sabato 25 dicembre 2010

Timer AVR in 5min: 7) Un foglio di calcolo

< Timer AVR in 5min: 5) Gen. forme d'onda PWM (fast) Timer AVR in 5min: 7) Un foglio di calcolo >

Ultima revisione: 29/Apr/2012

TIMERS_ATMEGA168.ZIP



A conclusione della serie di post: "i timer AVR in cinque minuti" presento un semplice foglio elettronico (in formato OpenOffice.org Calc), che calcola i valori necessari per le configurazioni delle  modalità di funzionamento viste.

Una volta appreso il metodo per calcolare, con carta e penna, i valori di N (e di NA) da caricare nei registri, a seconda della modalità di funzionamento del timer, può tornare utile uno strumento di calcolo che agevoli tale lavoro.

Esso è valido per le mcu AVR ATmegaxx8 (ATmega88/168/328) e - al momento - per il solo Timer1 (16bit); può essere sicuramente fatto meglio, per cui gradirei ben volentieri migliorìe e soprattutto correzioni.

Vediamo come si usa.

Le celle con sfondo colorato sono quelle nelle quali l'utente deve immettere una variabile.

La prima variabile richiesta, per tutti i modi di funzionamento, è la frequenza di clock (fc) del sistema espressa in MHz, nella cella C3 (sfondo colore celeste):


Nella cella immediatamente inferiore comparirà il relativo periodo di clock (Tc) espresso in microsecondi.


MODO NORMALE

A sinistra compariranno i vari valori di tempo, per ciascun fattore di prescaler:




MODO CTC

Sarà richiesto il tempo desiderato T (cella F13, sfondo colore verde lime) espresso in secondi:



A sinistra comparirà una tabella con i valori di N calcolati per ogni fattore di prescaler. I valori che riportano la dicitura "N.R." in rosso, sono non utilizzabili in quanto non possono essere rappresentati nel registro del timer, perché sono maggiori di quello massimo (65535, ricordarsi del +1) oppure minori di zero:


I valori N non interi (cifra decimale diversa da zero) sono comunque riportati, lasciando dunque piena flessibilità di scelta, caso per caso, se approssimare il valore all'intero successivo o precedente.

MODO CTC GEN. FORME D'ONDA

Sarà qui richiesta la frequenza desiderata del segnale (fs), nella cella F3 di colore verde oliva, espressa in Hertz:


 A sinistra, verranno visualizzati i valori di N, per ciascun fattore di prescaler k:



Eventuali valori che riportano la dicitura "N.R." in rosso, sono non utilizzabili in quanto non possono essere rappresentati nel registro del timer, perché sono maggiori di quello massimo (65535, ricordarsi del +1) oppure minori di zero. Anche per questo modo di funzionamento i valori N non interi (cifra decimale diversa da zero) sono comunque riportati, lasciando dunque piena flessibilità di scelta se approssimare, o meno, per difetto o per eccesso all'intero immediatamente vicino.


MODO PWM FAST GEN. FORME D'ONDA

Per questa modalità c'è una prima tabella riportante tutte le frequenze fisse, che possono essere ricavate nelle singole modalità fisse (8, 9 e 10bit), per i diversi valori di prescaler (k):





Più sotto c'è una seconda tabella, che, invece, riporta i valori di N e NA necessari per generare un segnale rettangolare con una frequenza fs e duty cicle desiderati:


Valori che riportano la dicitura "N.R." in rosso, non sono utilizzabili in quanto o sono valori N che non possono essere rappresentati nel registro del timer, perché sono maggiori di quello massimo (65535, ricordarsi del +1) oppure perché minori di 3 (la risoluzione variabile minima è 2bit, quindi il valore minimo è 3 - cfr. Datasheet) oppure perché il valore NA è negativo.

I valori N e NA non interi (cifra decimale diversa da zero) sono comunque riportati, lasciando dunque piena flessibilità di scelta se approssimare, o meno, per difetto o per eccesso all'intero immediatamente vicino. 
Per popolare questa tabella ovviamente occorre definire la frequenza fs (in Hz) nella cella F41 (sfondo colore marrone chiaro) e il duty cicle (in percento) nella cella F42:



MODO PWM A CORR. DI FASE E FREQUENZA

Essendo questa modalità tipicamente usata per il controllo di motori, si è preferito far immettere il periodo del segnale Ts (piuttosto che la frequenza) e la durata della larghezza dell'impulso Ton (piuttosto che il duty cicle); questi due tempi vanno inseriti, rispettivamente, nelle celle F52 (sfondo colore magenta) e F53 (sfondo colore celeste) e devono essere espressi in ms:


Una volta definita questa coppia di dati, nella tabella a sinistra appariranno i valori di N e NA, a secondo del fattore di prescaler k:


Per quei valori di N e NA che riportano l'indicazione "N.R." vale lo stesso discorso fatto per il modo PWM Fast.

Buon divertimento!


TIMERS_ATMEGA168.ZIP

giovedì 28 ottobre 2010

Usare Arduino come devboard per software scritto con avr-libc




La tentazione è forte: abbiamo comprato un'ottima scheda italiana Arduino e ora vogliamo cimentarci oltre il linguaggio Wiring, con programmi in assembler o in C (es. avr-libc).

Non c'è bisogno di comprare una scheda di sviluppo, perché è possibile usare il nostro Arduino come una scheda di sviluppo per programmi scritti in avr-libc, assembly, piuttosto che per gli sketch in linguaggio wiring, senza la necessità di un programmatore hardware esterno: il nostro codice oggetto verrà eseguito dal boot loader del micro di Arduino, in modo semplice e soprattutto totalmente "indolore"...

Il nostro file config va modificato aggiungendo delle opzioni per avrdude (il software di programmazione per i micro AVR) che ci consentiranno di "uploadare" il codice oggetto sulla nostra scheda Arduino.

Di seguito il file config per Arduino 2009 (ATmega168 e clock da 16MHz). Per successive versioni di Arduino fare riferimento al tipo di micro e alla frequenza del quarzo.


# MCU name

MCU = atmega168

# Processor frequency (in Hz)

F_CPU = 16000000

# Target file name (without extension)

TARGET = main

# Object files directory
#     To put object files in current directory, use a dot (.), do NOT make
#     this an empty or blank macro!

OBJDIR = .

# List C source files here. (C dependencies are automatically generated.)
# The first one must be TARGET above defined, the other ones
# must be separated by a space. Examples:
# SRC = $(TARGET).c lcd.c i2c.

SRC = $(TARGET).c


# List C++ source files here. (C dependencies are automatically generated.) spaced

CPPSRC = 

# List Assembler source files here.
#     Make them always end in a capital .S.  Files ending in a lowercase .s
#     will not be considered source files but generated files (assembler
#     output from the compiler), and will be deleted upon "make clean"!
#     Even though the DOS/Win* filesystem matches both .s and .S the same,
#     it will preserve the spelling of the filenames, and gcc itself does
#     care about how the name is spelled on its command-line.

ASRC =



# List any extra directories to look for include files here.
#     Each directory must be seperated by a space.
#     Use forward slashes for directory separators.
#     For a directory that has spaces, enclose it in quotes.

EXTRAINCDIRS = 

# List any extra directories to look for libraries here.
#     Each directory must be seperated by a space.
#     Use forward slashes for directory separators.
#     For a directory that has spaces, enclose it in quotes.

EXTRALIBDIRS = 


# Porta programmatore
# COM1...COMx (porta seriale), LPT1 (porta parallela)
# Linux: /dev/ttyUSB0 oppure /dev/ttyUSB1

AVRDUDE_PORT = /dev/ttyUSB0  

# Tipo programmatore (stk500v1 per Arduino)

AVRDUDE_PROGRAMMER = stk500v1

# Velocità seriale (19200bps)

AVRDUDE_PORTSPEED = 19200




AVRDUDE_PORT: specificare il device dove è collegato Arduino. Sotto Linux sarà generalmente /dev/ttyUSB0. Per conoscerlo lanciare da shell:


$ dmesg | grep FTDI

e trovare la riga dove viene specificata la porta:

[20560.252484] usb 4-3: FTDI USB Serial Device converter now attached to ttyUSB0

L'opzione AVRDUDE_PROGRAMMER non va modificata, a meno che non si voglia usare il nostro makefile con altri programmatori hardware.

Come software di prova, usiamo un semplice programmino che accende cinque LED in successione. Attraverso un pulsante è possibile selezionare l'effetto di scorrimento desiderato (MODO) e attraverso un secondo pulsante è possibile modificare il tempo di lampeggio da 50ms a 500ms in step da 50ms.  Lo schema è raffigurato di seguito:


(schema creato con gEDA)


Per quanto riguarda la corrispondenza pin ATmega168 / pin Arduino:



(immagine creata con Fritzing)



Metodo di risoluzione:  ad intervalli di tempo regolari (scanditi da un timer), cambierà la combinazione di LED accesi (combinazione che chiamiamo frame), secondo una modalità definita nel vettore del relativo modo.
Ogni elemento di questo vettore contiene un byte che codifica l'accensione dei sei LED, frame per frame. La convenzione è 1 -> LED acceso, 0 -> LED spento.  Il vettore verrà così scandito (a un intervallo di tempo definito da un timer) in ricircolo.

Per esempio, il modo out_in, avrà la seguente sequenza di frame. Arrivato all'ultimo elemento si azzera il contatore dei frame, ripartendo così dal primo elemento del vettore:




Per i tempi viene impiegata una temporizzazione hardware (basata su Timer1 in modo CTC con interrupt) così da mettere ancora meglio in pratica quanto visto nei post precedenti e per la gestione dei pulsanti vengono usati i due interrupt INT0 e INT1. Per la modifica dei tempi, viene modificato in fase di esecuzione il registro OCR1A a "step" di 50ms. Il porgramma parte con un tempo di 50ms e quindi dopo 9 pressioni del pulsante "Tempo" si raggiungerà il valore massimo di 0,5s; alla decima pressione il tempo riparte da 50ms

50ms, 1-> 100m, 2-> 150m, 3-> 200m, 4-> 200m, 5->250m, 6->300m, 7->350m, 8->400m, 9->500ms

Di seguito il sorgente (main.c):


/*
 * LIGHTS 
 * fp, 2010
 */

#include <avr/io.h>
#include <avr/interrupt.h>
#include <avr/pgmspace.h>
#include <util/delay.h>


#define N            31249  /* Numero del timer1 per avere un tempo max (31249=0.5s@fck=16MHz:256) */
#define NA           3124   /* Numero del timer1 per avere uno step minimo (3124=50ms@fck=16MHz:256) */
#define NMODI        4      /* Numero di modi di funzionamento */
#define PORTDATALED  PORTB  /* Porta dove sono collegati i sei LED */
#define PORTDDRLED   DDRB   /* Registro direzione di PORTDATALED */


/* Prototipi delle routine dei vari modi di funzionamento */
void Shift_DX();
void Shift_SX();
void Shift_SX_DX();
void Out_In();


/* Variabili globali (classificate static perché devono "vivere" anche all'uscita delle funzioni */
/* e qualificate volatile per quelle condivise con le routine di servizio interrupt) */
static int frame=0;                   /* Frame iniziale da visualizzare */
volatile static uint8_t modo=0;       /* Modo iniziale di funzionamento (da 0 a NMODI -1) */
static uint8_t stato=0;               /* Variabile di stato (usata per il modo ShiftSXDX e OnOff) */


/* Sequenze di frame per ciascun modo */
/* memorizzate nella memoria flash (per risparmiare RAM) */
const uint8_t  sx_dx[6] PROGMEM = {0b00100000, 0b00010000, 0b00001000, 0b00000100, 0b00000010, 0b00000001};
const uint8_t out_in[4] PROGMEM = {0b00100001, 0b00010010, 0b00001100, 0b00010010};



/* Inizializza/configura l'hwardware (direzione pin I/O, timer, interrupt) */
void init()
{
   PORTDDRLED |= 0b00111111; /* pin Px5..Px0 di uscita */
   EIMSK |= (1 << INT0)| (1 << INT1) ; // abilita interrupt INT0 e INT1
   TCCR1B |= (1 << WGM12); // imposta il Timer1 in modo CTC (su OCR1A)
   OCR1A = NA;      // carica NA nel registro OCR1A (tempo minimo)
   TIMSK1 = (1 << OCIE1A);  // abilita interrupt CTC su OCR1A
   TCCR1B |= (1 << CS12); // abilita prescaler (fck/256)
}



int main (void)
{

   init();

   sei();  // abilita gli interrupt

   while(1)
   {
      /* non fa niente...aspetta un'interruzione */
   }
}



/* Routine servizio interrupt TIMER1 CTC: viene eseguita ogni (OCR1A+1)*256*Tck sec. */
ISR( TIMER1_COMPA_vect )
{
   switch(modo){
      case 0: Shift_DX();
        break;
      case 1: Shift_SX();
        break;
      case 2: Shift_SX_DX();
        break;
      case 3: Out_In();
        break;  
   }
}



/* Routine servizio interrupt INT0 (pulsante variazione del tempo in step di 50ms ) */
ISR ( INT0_vect )
{
  OCR1A += NA;    // incrementa di 50ms
  if (OCR1A >= N) // raggiunto il tempo max...
     OCR1A=NA;    //...torna al tempo min.
  _delay_ms(500); // debounce
}



/* Routine servizio interrupt INT1 (pulsante variazione del modo fra o e NMODI) */
ISR ( INT1_vect )
{
  modo++;          // passa al modo successivo
  if (modo==NMODI) // raggiunto il massimo modo...
     modo=0;       // ...riparti dal modo 0
 _delay_ms(500);   // debounce
}



/* Modo 0: Scorre i LED verso destra */
void Shift_DX()
{
   if (frame==6) // raggiunto l'estremo dx...
      frame=0;   // ...vai al LED estremo sinistro
   PORTDATALED = pgm_read_byte(&sx_dx[frame]);  // leggi il frame e invialo al port
   frame++;      // passa al frame successivo
}


/* Modo 1: Scorre i LED verso sinistra */
void Shift_SX()
{
   if (frame==-1)  // raggiunto l'estremo sx...
      frame=5;     // ...vai al LED estremo destro

   PORTDATALED = pgm_read_byte(&sx_dx[frame]); // leggi il frame e invialo al port
   frame--;        // passa al frame precedente
}



/* Modo 2: Scorre i LED da sinistra e poi da destra */
void Shift_SX_DX()
{
  if (frame==6) // raggiunto il LED estremo destro
  {
    frame=4;    // vai indietro di un LED
    stato=1;    //  stato 1: ora scorri i LED da dx a sx
  }
  if (frame==-1) // raggiunto il LED estremo sinistro
  {
    frame=1;   // vai avanti di un LED
    stato=0;   // stato 0: ora scorri i LED da sx a dx
  }

  PORTDATALED = pgm_read_byte(&sx_dx[frame]); // leggi il frame e invialo al port

  switch (stato) {
   case 0: frame++; break; // se scorri da sx a dx, incrementa
   case 1: frame--; break; // se scorri da dx a sx, decrementa
  }

}


/* Modo 3: Scorre i LED dall'esterno verso l'interno e poi di nuovo verso l'esterno */
void Out_In()
{
  if (frame>=4)  // se siamo a un frame superiore a quello massimo
     frame=0;    // riparti dal primo frame
  PORTDATALED = pgm_read_byte(&out_in[frame]); // leggi il frame e invialo al port
  frame++;
}



Creiamo una cartella (es. lights) nella quale ricopiamo i file:

main.c
config
makefile


Portiamoci in questa directory e lanciamo

make all 

e dunque "uploadiamo" il file oggetto su Arduino con:

make program

Se tutto va a buon fine, nella nostra shell apparirà il seguente output di avrdude:

make program
avrdude -p atmega168 -P /dev/ttyUSB0   -c stk500v1 -b 19200     -F -U flash:w:main.hex 

avrdude: AVR device initialized and ready to accept instructions

Reading | ################################################## | 100% 0.02s

avrdude: Device signature = 0x000000
avrdude: Yikes!  Invalid device signature.
avrdude: Expected signature for ATMEGA168 is 1E 94 06
avrdude: NOTE: FLASH memory has been specified, an erase cycle will be performed
         To disable this feature, specify the -D option.
avrdude: erasing chip
avrdude: reading input file "main.hex"
avrdude: input file main.hex auto detected as Intel Hex
avrdude: writing flash (790 bytes):

Writing | ################################################## | 100% 0.59s

avrdude: 790 bytes of flash written
avrdude: verifying flash memory against main.hex:
avrdude: load data flash data from input file main.hex:
avrdude: input file main.hex auto detected as Intel Hex
avrdude: input file main.hex contains 790 bytes
avrdude: reading on-chip flash data:

Reading | ################################################## | 100% 0.53s

avrdude: verifying ...
avrdude: 790 bytes of flash verified

avrdude: safemode: Fuses OK

avrdude done.  Thank you.

lights.zip



I contenuti di questo documento, sono stati resi possibili grazie ai seguenti strumenti gratuiti:
- FidoCADJ (disegno grafici)
- Google Code Prettify (sorgenti con sintassi evidenziata)
- gEDA (disegno schemi elettrici)
- Fritzing (disegno board Arduino)
- Inkscape (aggiunta nomi pin al disegno della board Arduino)



lunedì 6 settembre 2010

Timer AVR in 5min: 6) Generare forme d'onda PWM (a correzione fase e freq.)

Ultima revisione: 30/Apr/2012 


< Timer AVR in 5min: 5) Gen. forme d'onda PWM (fast) Timer AVR in 5min: 7) Un foglio di calcolo >
pwm2.zip



Un secondo modo di generare segnali a larghezza di impulso variabile, con il Timer1, è quello "a correzione di frequenza e di fase". Questa modalità, a differenza di quella "fast", al variare del duty cicle dell'onda generata mantiene immutata non solo la frequenza del segnale, ma anche la fase; questa caratteristica è dunque da preferire per il controllo di motori.

In questa modalità il timer conta in avanti fra 0 e il valore massimo N. Raggiunto il massimo valore N continua a contare, ma indietro, verso lo 0, per poi ricominciare di nuovo il conteggio verso N e così via, periodicamente, di periodo T.


Dunque, l'andamento nel tempo del dato contenuto del registro del timer1 (TCNT1) assume una forma triangolare simmetrica, piuttosto che a rampa come nella modalità PWM fast, come schematizzato nella figura successiva:



Il fronte di salita dell'onda triangolare descrive il conteggio in avanti (fra il numero minimo 0 e il numero massimo N), mentre quello di discesa rappresenta il conteggio in direzione opposta (fra N e 0).
 
La forma d'onda uscita rettangolare sopra raffigurata si riferisce alla modalità non invertente: in questo modo di funzionamento, la commutazione a 0V del pin OC1A avviene sul confronto nel periodo del conteggio in avanti, mentre la commutazione al livello alto VH dello stesso avviene sul confronto nel  periodo del conteggio in discesa.


Si nota che il periodo del segnale generato (Ts) è il doppio del periodo T che si ottiene in corrispondenza di N e di questo ne dovremmo tenere conto nei calcoli successivi


Si hanno a disposizione fino a due canali PWM: A (pin OC1A) e B (pin OC1B), quindi possiamo avere due forme d'onda con duty cicle diversi, ma ovviamente entrambe aventi lo stesso periodo dal momento che condividono lo stesso timer.


La commutazione avviene al successivo impulso di clock dopo l'avvenuta uguaglianza fra il valore contenuto nel registro TCNT1 e il valore contenuto nel registro di confronto OCR1A (ovvero OCR1B se stiamo usando il secondo canale B), quando il valore massimo N è stato definito nel registro ICR1  (è possibile definire anche il valore massimo in OCR1A, v. datasheet).

L'aggiornamento del registro di confronto (es. OCR1A) in questo modo di funzionamento avviene sempre in corrispondenza del successivo zero del registro TCNT1; questo per evitare asimmetrie nel segnale rettangolare.

Il valore N, che stabilisce così la risoluzione del Timer1, può assumere un valore compreso fra 3 (risoluzione minima di 2bit) e 65535 (risoluzione massima di 16 bit).

Esempio applicativo

Supponiamo di avere un tipico problemino per il controllo di un servomotore:

Generare con il timer1 di un ATmega168, sul pin OC1A, il sequente segnale rettangolare (Ton=2ms) avente frequenza di 50Hz (T=20ms) usando come clock quello di sistema (fc=1MHz):



Calcoliamo innanzitutto un possibile valore di N in corrispondenza del quale abbiamo un periodo T pari alla metà dell'intero periodo (Ts=20ms) della forma d'onda.

Usando l'equazione già vista in precedenza, in cui pero dobbiamo tener conto che è T=Ts/2, avremo:










Per k=1, 8, 64, 256, 1024, e con Tc=0,25us (fc=1MHz), sostituendo, abbiamo:







k N
1 9.999
8 4.999
64 155,25
256 38,06
1024 28,77


Preferiamo k=1 (nessun prescaler) e quindi N=9999.

Individuiamo ora il numero NA in corrispondenza del quale si deve avere il confronto e quindi la successiva commutazione dell'uscita.

Come si vede dal primo diagramma temporale, fra 0 e NA corrisponde una differenza di tempo pari a Ton/2, dunque:



sostituendo, abbiamo NA=999


Scriviamo il programma

Abbiamo tutti i dati per scrivere un possibile pseudocodice per la configurazione del solo timer

  1. Imposta la modalità PWM a correzione di fase e di frequenza (e valore N definito in ICR1)
  2. Carica N=9999 nel registro ICR1;
  3. Carica NA=999 nel registro OCR1A;
  4. Imposta la polarità della forma d'onda: non invertita;
  5. Imposta prescaler :1 (nessun prescaling, k=1)

Come noto, l'istruzione di definizione del prescaler va sempre messa per ultima, in quanto dopo la sua esecuzione viene avviato il timer.

Vediamo come codificare i vari passi in GNU AVR-libc:

1. Imposta la modalità PWM a correzione di fase e di frequenza (e valore N definito in ICR1)

Per quanto riguarda l'impostazione della modalità PWM a correzione di fase e di frequenza, con valore massimo N (TOP secondo la convenzione del datasheet) definito in ICR1, basta guardare la Tabella 16-4 del datasheet dell'ATmega168:


 
Il modo è il numero 8, per il quale bisogna attivare il solo bit WGM13 del registro B di configurazione del timer1. In termini di istruzione :

TCCR1B |= (1 << WGM13); // PWM a corr. di fase e freq. con ICR1=N (Tab.16-4) 


2. Carica N=9999 nel registro ICR1
 
All'istruzione  di caricamento:

ICR1 = N;

dobbiamo far precedere la definizione dell'etichetta simbolica N, sempre opportunamente commentata:

#define N 9999   // @ Ts=20ms , fc=1MHz (:1)

 
3. Carica NA=999 nel registro OCR1A

OCR1A = NA; 

#define N 999   // @ Ton=2ms , fc=1MHz (:1)

 
4. Imposta la polarità della forma d'onda: non invertita

La forma d'onda desiderata deve essere coerente con quella di definizione di duty cicle, ossia durante il tempo Ton l'uscita deve essere a livello alto (es. +5V) e durante il tempo Toff l'uscita deve essere a livello 0V

La Tabella 16-3 del d/sheet definisce il comportamento dei pin OC1A e OC1B allorquando il valore del registro OCR1A (per OC1A) e/o del registro OCR1B (per OC1B) eguaglia quello del registro del timer TCNT1, attraverso la combinazione dei bit COM1A1/COM1A0 (per configurare la forma d'onda sul pin OC1A) e COM1B1/COM1B0 (per configurare la forma d'onda sul pin OC1B) del registro TCCR1A:



Dunque, volendo una forma d'onda non invertita, sul solo pin OC1A, il codice sarà:

TCCR1A |= (1 << COM1A1); // Forma d'onda non inv. (Tab.16-3)


5. Imposta prescaler :1 (nessun prescaling, k=1) 

Per impostare un prescaler unitario (ossia nessun prescaler) bisogna impostare il solo bit CS10 del registro di configurazione B, come indicato nella tabella 16-5 del d/sheet:




TCCR1B |= (1 << CS10); // Nessun prescaler (Tab.16-5) 



Combinando fra loro tutti i vari pezzi  e ricordandosi di impostare il pin PB1/OC1A come uscita, siamo in grado di stilare il sorgente completo:

#include <avr/io.h>

#define N = 9999;  // @ Ts=20ms , fc=1MHz (:1)
#define NA = 999;  // @ Ton=2ms , fc=1MHz (:1)

int main (void)

{

  DDRB |= (1 << PB1);  // imposta pin PB1(OC1A) come uscita
  TCCR1B |= (1 << WGM13); // PWM a corr. di fase e freq. con ICR1=N (Tab.16-4) 
  ICR1 = N;  // Conta da 0 fino a N 
  OCR1A = NA;  // Commuta pin OC1A, quando TCNT1=NA
  TCCR1A |= (1 << COM1A1);  // Forma d'onda non inv. (Tab.16-3)
  TCCR1B |= (1 << CS10); // Nessun prescaler (Tab.16-5)

  while(1)

  {
    /* il compito viene svolto completamente via hardware dal Timer1.. */
  }

}


Simulazione con VMLAB

I risultati della simulazione con VMLAB, sono riportati di seguito.

La misura di Ton, come differenza tra i tempi misurati dai due cursori:




E infine, la misura della frequenza, che conferma Ts=20ms (ovvero fs=50Hz):




Nel file pwm2.zip sono contenuti il sorgente main.c, i file makefile e config e il file progetto pwm2.prj per VMLAB.





I contenuti di questo documento, sono stati resi possibili grazie ai seguenti strumenti gratuiti:
- Datasheet completo dell'ATmega48/88/168/328
- LaTex online equation editor
- FidoCADJ (disegno grafici)
- Google Code Prettify (sorgenti con sintassi evidenziata)
- Libreoffice Calc (calcolo valori prescaler ris. fissa)



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